Asilo Nido Comunale
#05

Asilo Nido Comunale

PieveTorina

Architetto PierFrancesco Duranti 

2019

L’area dove sorgerà l’edificio è una zona di proprietà del Comune, prima dell’evento sismicoutilizzata come area gioco/parco pubblico. L’area è delimitata a nord dalla strada comunale Via Betti mentre agli altri lati confina con lotti privati. A sud è presente un passaggio pedonale che cinge quasi completamente il confine, oltre ad un lotto di terreno, sempre di proprietà comunale, stretto pochi metri e profondo quanto serve per congiungere il lotto oggetto dell’intervento con la strada Via A. de Gasperi.

Il terreno si presenta con lieve declivio verso l’angolo nord est, oltre che ricco di alberature; infatti dimorano nell’area ben 15 essenze arboree meglio individuate nella relazione specifica a corredo della presente relazione.

Si prevede la modifica del progetto originario con una struttura sempre ad un piano, di superficie 350 mq circa per 3+3 sezioni da 7 bambini ognuna, ovvero per un totale di 21+21 bambini oltre 3+3 educatori, coordinatori pedagogici ed eventuali addetti a servizi vari.
L’edifico vuole rappresentare anche un potenziale luogo di ritrovo civico per eventi ed iniziative aperte alla cittadinanza, oltre che spazio per incontri tra docenti e genitori per attività condivise/laboratoriali per le famiglie come riunioni post-inserimento, colloqui di gruppo, etc.
Le diverse aree in cui si suddivide l’edifico riportano ad una concezione del primo apprendimento che unisce diverse pratiche psicomotorie educative quali: il dire, il fare e l’essere.

Tali attività educative e ludiche necessitano di uno spazio che aiuti processi sia individuali come la ricerca personale e lo sviluppo in autonomia, sia percorsi maggiormente partecipati e di gruppo.
Le tre pratiche sopra riportate si materializzano in una serie di accorgimenti progettuali che, anche se suddivise, cercano di rendere le aree richieste dalla normativa (gioco, pranzo e riposo) il più possibile permeabili, con una trasversalità che si auspica venga ricercata e perseguita anche in ambito didattico dal corpo docente.
E’ presente uno spazio esclusivo di gioco all’aperto - al fine da minimizzare barriere architettoniche di ogni tipo - a livello superficiale con l’interno al fine di innescare nel bambino la curiosità per il mondo naturale, per l’erba, per i tronchi degli alberi… per il suono degli uccellini che si fermano sui loro rami.
Per tale scopo si è scelto di giocare con una logica diametralmente opposta a quella distruttiva del sisma, che tanto ha toccato gli animi della comunità locale, volta alla demolizione, al rifacimento a volte diverso ed estraniante rispetto ai luoghi della memoria, al contesto della vita.

Si è scelto quindi di conservare ogni albero, ogni scorcio verde, ogni ombra portata sul terreno, ogni carattere del posto. Ciò ci ha posti davanti alla sfida di non tagliare gli alberi e di edificare un luogo chiuso, caldo e sicuro al di sotto dei rami delle alberature presenti.
Gli alberi sono santuari. Chi sa parlare con gli alberi, chi li riesce ad ascoltare, conosce la verità” Herman Hesse – Il Canto degli alberi
L’edifico quindi si relaziona, già dalla sua idea generatrice, in modo di completa simbiosi con il verde, ne ricerca le sue trasparenze, i suoi cromatismi, il suo primordiale scopo: l’apprendimento sotto l’albero, luogo ancestrale e magico per la trasmissione di conoscenza, di memoria, di apprendimento.
Dal percorso di ingresso all’area si accede ad una zona pavimentata che si accosta alla tettoia a sud e all’area di accoglienza dapprima esterna e successivamente interna; tale area, come da norma, prevede un filtro termico in continuità visiva sia verso l’area open-space, sia verso il chiostro centrale.
Infatti di fronte alla porta di ingresso si è pensato di posizionare una serie di infissi che,
attraversando lo spazio aperto centrale, arrivino sino allo spazio prospiciente la scuola materna a nord in un potenziale percorso che riesce a rendere completamente “attraversabile” l’edifico in oggetto, sia visivamente che fisicamente.
Dall’ingresso si può accedere sia verso la zona gioco/didattica, sia verso l’area dei servizi generali, prevedendo infatti un’ala dell’edificio attribuita a: sala incontri, bagno di servizio pubblico, deposito stireria, bagno privato, sala educatori, riposo lattanti, riposo divezzi/semidivezzi.
Ogni luogo è posizionato in modo tale da permettere una fluidità ottima tra le diverse attività ed ogni scelta di conformazione, specifiche di finitura ed arredo è stata presa analizzando le singole caratteristiche impiantistiche (illuminazione, benessere termoigrometrico, etc).
L’area gioco, caratterizzata dall’essere un unico luogo aperto e trasparente, verrà suddiviso in modo totalmente dinamico e flessibile a seconda delle attività che ospiterà, caratterizzando l’area come un grande playground per molteplici processi di apprendimento, di gioco, di riflessione.
Nella parte a nord è previsto un uso quotidiano di area mensa; è previsto infatti, in condivisione con gli spazi cucina della scuola materna vicina, un servizio mensa ai bambini e agli insegnanti. Per questo motivo, nell’ala perpendicolare l’asse tipico della falda circolare, è posizionato un locale sporzionamento, oltre ai vari servizi accessori al funzionamento del nido “nursery, ripostiglio, servizi igienici bambini, antibagno/spogliatoio e bagno privato per gli addetti alle attività.

La sala sarà accessibile quindi anche dall’esterno e attraverso un percorso facilmente
raggiungibile dai locali cucina dell’edificio didattico di fronte.
La scelta delle modalità di preparazione e di trasporto delle pietanze, precotte o cotte, avverrà in concerto con l’azienda sanitaria territorialmente competente, e comunque per mezzo di carrelli appositi che percorreranno il percorso individuato.
Al termine del corpo servizi sarà posto un locale tecnico, sufficientemente ampio tale da
permettere il posizionamento dei vari apparati tecnologici.